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8 marzo, Voci di donne al Museo

Firenze, la sua storia e i suoi artisti, tanti, tantissimi e che hanno attraversato i secoli. Forse, o forse no, avete mai notato che quando si vuole raccontare la storia artistica e politica di Firenze escono più spesso dal cappello nomi illustri che sono sempre declinati al … Maschile?

La storia l’hanno scritta gli uomini e ci racconta di invasioni, battaglie, crociate, lotte per il potere tra papi e imperatori, tra re e dignitari, di esploratori, inventori e artisti …E le donne? Dov’erano? Cosa facevano? Nei libri di storia si muovono come fantasmi, sono ombre, scenografie di un palcoscenico calcato dai maschi.

Le donne di Firenze

Ma le donne, e in questo caso parliamo delle donne di Firenze, hanno lavorato, ricoperto cariche importanti, espresso la loro arte e il loro talento, anche se non sempre il loro ruolo e la loro influenza sono stati riconosciuti. Ecco perché, in questo 8 marzo 2021, il nostro video è andato a raccontare la Firenze delle donne, di quattro, in particolare, che nella storia politica e artistica della città hanno avuto un ruolo importante. Chi sono? 

Prima il video, nel quale saranno loro stesse a presentarsi. E poi, noi di Studio Riprese Firenze vi racconteremo la genesi di questo video, la collaborazione dalla quale il progetto è nato, le curiosità e, infine, il suo successo e la sua diffusione fra il pubblico.

Il viaggio di Lara

Studio Riprese Firenze ha voluto celebrare la Giornata Internazionale delle Donne, raccontandola attraverso lo stupore di una bambina che compie un viaggio magico all’interno delle Gallerie degli Uffizi. In questo viaggio dell’eroe, in cui la bambina si fa donna, la ragazzina (una straordinaria piccola e talentuosissima attrice) incontra 4 donne, 4 opere d’arte parlanti, che a lei si rivolgono per raccontarle la storia di imprese, sogni, difficoltà e vittorie al femminile, in un mondo governato da uomini.

Lara, questo il nome della bambina, incontra nel suo viaggio Anna Maria Luisa, ultima discendente della famiglia de’ Medici. Poi fa la conoscenza di Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I e granduchessa di Firenze, ritratta dal Bronzino. Poi è la volta delle presentazioni con Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, ritratta da Giuseppe Bezzuoli e, per concludere, (ormai Lara è diventata donna) l’incontro con il personaggio biblico di Giuditta, opera della pittrice Artemisia Gentileschi. 

Artemisia, in particolare, è l’icona per eccellenza della Giornata della Donna. Lei che si è affermata come pittrice in un mondo che lasciava fuori dalle scuole d’arte le donne, che ha affrontato un processo per chiedere giustizia di uno stupro subìto, che nel 1614, trasferitasi a Firenze,  viene accolta presso l’Accademia delle Arti del Disegno, prima donna a ricevere questo “privilegio”. 

Giuditta che decapita Oloferne taglia la testa alle ingiustizie di un mondo dominato da uomini e la storia di Artemisia offre un messaggio di coraggio a tutte le donne che lottano per non essere messe in un angolo.

La genesi del video: come ci siamo arrivati

Il “La” di questo video ci è stato dato da una nostra amica. Dopo che Studio Riprese Firenze aveva realizzato il video “To humans from Florence” e, in un secondo momento, quello con protagonista l’influencer fiorentino Wikipedro impegnato a dialogare con le statue di personaggi illustri della storia di Firenze, ci è stato fatto notare dalla nostra amica, Silvia (e non senza un bonario rammarico), che tutti i protagonisti dei nostri video avevano come protagonisti figure maschili.

Non sarebbe bello produrre un video dove sono le grandi donne a parlare?

Quella osservazione, fatta da un’amica, da una donna, da un’estimatrice dei nostri video, ha fatto scattare la scintilla e acceso la lampadina della nostra creatività. Ma certo! E il pensiero è andato subito ad un nostro cliente, Le Gallerie degli Uffizi e al gruppo di Strategie Digitali (in particolare nelle persone di Chiara Ulivi e Simone Rovida) ai quali abbiamo girato la domanda:

“Ma non vi piacerebbe che realizzassimo un video in cui sono le grandi donne a parlare?”

La risposta è stata entusiastica e i nostri interlocutori hanno individuato 4 personaggi femminili di spicco che sarebbero stati le protagoniste del nostro video: Eleonora di Toledo, Anna Maria Luisa, de’ Medici, Elisa Baciocchi, Artemisia Gentileschi. A fianco a loro, in questo dialogo, Lara, una ragazzina di 10 anni. La scelta dell’età non è stata causale. Il viaggio magico di Lara avviene in una fascia d’età di passaggio, quella che segna il confine fra l’infanzia e l’adolescenza: Lara è ancora abbastanza piccola per accettare la dimensione magica del viaggio in compagnia dei grandi personaggi femminili, ma già intuisce le regole del mondo e comincia a farsi delle domande …

Il viaggio di Lara: “Perché tutti maschi, quando si parla di Firenze?”

Firenze e la Toscana sono i suoi grandi uomini: Michelangelo, Leonardo, Lorenzo de’ Medici, Cosimo I de’ Medici, Brunelleschi, Botticelli, Dante … Dove sono le donne? È con questa domanda che si apre il monologo di Lara che attraversa le sale degli Uffizi e al quale risponderanno, magicamente risvegliate alla realtà, le quattro grandi donne. Il viaggio di Lara è un percorso di crescita: è il viaggio dell’Io per raggiungere l’autorealizzazione, la consapevolezza, la maturità. Lara, ora adulta, sa che la storia è ed è stata fatta anche da grandi donne, attraverso la loro forza di volontà, chiave attraverso la quale si lotta, si persevera e ci si realizza, nonostante le minori opportunità che da sempre si prospettano agli esseri umani di sesso femminile.

Il video, il suo successo, la condivisione del contenuto come veicolo di educazione

Il video, pubblicato sui social delle Gallerie degli Uffizi è diventato nel tempo di 3 giorni il post di Facebook con più interazioni globali del profilo, totalizzando più di 10.000 condivisioni e raggiungendo più di 200.000 visualizzazioni.  L’intento educativo non è sfuggito alle istituzioni e, con grande orgoglio, abbiamo ricevuto moltissimi feedback anche da parte del corpo insegnanti di scuole di diverso grado. Insegnanti, maestri e maestre hanno tenuto a farci sapere che stavano proponendo il video ai loro studenti, perché fossero consapevoli del ruolo delle donne nella nostra storia. 

Il video, che è divertente, dinamico e dal ritmo incalzante veicola un messaggio educativo complesso e ricco di informazioni e, nella mente di chi guarda, fa breccia rilasciando informazioni, meglio di quanto non farebbe l’affrontare la lettura di un tomo di mille pagine.

Quando il contenuto veicola un messaggio di valore e conquista il pubblico rendendolo più informato e consapevole, possiamo parlare di  una straordinaria vittoria educativa.

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