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Come produrre un video corporate su un nastro isolante e tenere tutti incollati allo schermo.

FiberFix. Nastro riparatore multiuso per riparazioni meccaniche e idrauliche.

QUESTA è l’accattivante presentazione del prodotto sul sito della Fischer.

Concorderete tutti che non è il prodotto più cool che vi potrebbe venire in mente per produrre un video Bomba!

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PRODURRE UN VIDEO CHE RACCONTI MOLTI DI PIU’

E invece…

Quelli della Fischer hanno capito che il reale potenziale comunicativo di un prodotto non è dato dalle sue caratteristiche di eccellenza ma dalla sua capacità di raccontare un certo stile di vita.

FiberFix è resistente, waterproof, termico e bla bla bla…
Vi ho convinto a comprarne uno?
NO
Le caratteristiche di eccellenza del prodotto stimolano un desiderio di acquisto solo in soggetti già pronti ad comprare un nastro riparatore.

A Bob si è rotto il rastrello. Bob cerca su Google “Nastro riparatore”. Bob scopre FiberFix, legge le caratteristiche, lo ordina. OK, che noia!

La missione del video Corporate della Fischer è molto pià ardua, convincere tutti gli utenti che guarderanno questo video che la cosa più bella che può capitargli è quella di rompere qualcosa per poter avere l’occasione di ripararlo poi con FiberFix ed essere finalmente un vero Uomo.

Troppa suspance, intanto vediamo il video.

Un inizio strong per acchiapparti (“non stai per vedere un triste spot di un nastro isolante”), la promessa di un tono comunicativo brillante, scherzoso, parodistico, un voice ermetico e ritmico, un attore gagliardo, una manciata di gag senza respiro.

L’espediente della macchina lanciata a folle velocità da un dirupo, protetta solo da tubi metallici legati da un nastro isolante, serve agli autori del video per stipulare con il vostro subconscio un patto solenne: stiamo per farti divertire, continua a guardarci!

Nei 4 minuti e 57 del video le caratteristiche del prodotto vengono tutte raccontate, come un qualunque corporate che si rispetti. Il Prodotto però in questo caso è usato come leva per solleticare il vostro desiderio di riparazioni.

Il nostro protagonista è un vero uomo, anzi è l’esagerazione di un vero uomo poichè la chiave surreale della narrazione sostiene la promessa narrativa. Lui non compra nastro isolante da due soldi e soprattutto non chiama qualcuno per risolvere i suoi  problemi di casa perchè questo comporterebbe:

  • Costo consulenza
  • Costo riparazione
  • Costo dignità
  • Rischio che Vostra moglie si innamori del tecnico

A questo punto del video dovreste già star fantasticando sui mille oggetti riparabili con FiberFix. Gli oggetti in questione non sono rotti, ma voi strate pensando che non sarebbe male se lo fossero.

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TECNICA DI MONTAGGIO VIDEO

Non è solo il testo a essere serrato, anche l’editing video è tagliato al secondo. Le clip rimangono in onda al massimo per 2 secondi e quando sforano il time sono sempre mosse da una serie continua di zoom it e zoom out. C’è una continua ricerca del movimento, pur mantenendo lo stesso quadro di ripresa primario. Ogni effetto di avvicinamento è accompagnato da una sonorizzazione che sottolinea il movimento e lo stesso vale per la comparsa delle grafiche animate.

Questa tecnica comica può essere usata per diversi tipi di racconto e declinata anche in Commercial Video più brevi.

Vi ripropongo un piccolo capolavoro pescato su Mofilm

Ritorniamo in ambito Corporate e riassumiamo.

Raccontare un prodotto non vuol dire per forza elencarne le caratteristiche, anzi non dovrebbe proprio essere questo, non più, non oggi, non in video soprattutto!

Perchè limitarsi a convincere chi già è indirizzato all’acquisto, quando potete produrre un video che espanderà i confini del vostro messaggio andando ad agganciare l’interesse di chi non programmava proprio nel prossimo futuro di mettersi a riparare la sedia di cucina con un nastro isolante???

PRODURRE VIDEO VUOL DIRE IMMAGINARE ALTRI MONDI

Con un video potete costruire il vostro Universo di Riferimento.
Un mondo fantastico in cui è divertentissimo riparare gli oggetti rotti. E potete anche farvi credere da chi vi guarda, premettendo (con la musica, i suoni, le inquadrature, il testo) che state scherzando dopotutto, non state dicendo proprio serio, ma forse anche sì, solo un pochino, in realtà in quelle cose ci credete, solo che ci scherzate su, perchè non serve fare i seri quando si è nel giusto e si vende un nastro futuristico di inimmaginabile resistenza.

Esempio Madre per questo tipo di Corporate è sicuramente il bellissimo DollarShaveclub

23 ml di visualizzazioni, un budget di produzione minimale e il grande talento del potagonista Michael Dubin, reale proprietaio del marchio di lamette da barba da poco comprato da Unilever per la modica cifra di 1.000.000.000 di dollari.

Tralasciando l’idea innovativa dell’Ecommerce che, primo nel settore, offre abbonamenti mensili per tutto quello che serve ad un uomo per radersi, il Corporate riesce a comunicare molto di più di quellli che sono gli asset di punta di questa startup americana.

Tu guardi il video e ti diverti!
Ci vengono adesso in aiuto le parole di una maestra del VideoMarketing come Jessica Rabbit, che ad un ingenuo Eddie Valiant risponde così

Eddie: Seriamente, che cosa ci trovi in quel coniglio?
Jessica: Mi fa ridere.

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Quando finiamo il video di DollarShaveClub siamo consapevoli di aver visto qualcosa di brillante, ci rimane un senso di ammirazione verso il coraggio e la creatività del marchio, arriviamo quasi a sbeffeggiare mentalmente quei beoni che ancora si servono da Gillette, solo perchè c’è Roger che ci dice di farlo, solo perchè i modelli degli spot sono ricchi e fighissimi, solo perchè ancora non conoscevamo Michael Dubin e non lo avevamo visto ballare davanti ad una bandiera americano insieme ad un orso mentre centinaia di dollari falsi gli roteavano intorno.

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