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Le video narrazioni creano legami con il pubblico

C’è un motivo per cui è molto utile costruire una narrazione del proprio brand che identifichi il proprio universo di riferimento, perché all’interno di quell’universo ci saranno degli utenti che si riconosceranno in quella narrazione e sceglieranno quindi di farne volontariamente parte. 

Andrea Marcolongo lo dice ovviamente molto meglio di me in Alla Fonte delle Parole

“Tutti noi siamo portati ad interpretare la realtà che ci circonda attribuendole, emozioni, desideri, scopi persino biografie […] trasformiamo continuamente la vita in narrazioni che ci fanno sentire un poco più al sicuro, un poco meno spersi”

Se pensate che stiamo volando troppo alti vi faccio un esempio pratico, terra terra.

In casa mia dopo anni sono rispuntate scacchiere e biografie di Kasparov e la spiegazione è semplice:

https://youtu.be/CDrieqwSdgI

Ovviamente la febbre da scacchi non è comparsa solo in casa Di Vito, i feed di Twitter e Fb sono spesso specchio delle nostre anime e posso scommetterci un nichelino che quelle di molti si assomigliavano in questo ultimo mese

La video narrazione nelle campagne video 

Dalle opere di pura narrazione però possiamo trarre spunto per osservare anche il mondo dell’advertising. Anche qui parto largo e vi propongo due video campagna di un terreno molto particolare, la politica: 

Questo è a mio modo di vedere uno degli spot più geniali che abbiamo visto nell’ultima campagna elettorale di Biden. Semplice, conciso, sfacciato. 

Non parla agli altri, serve per ringalluzzire i fan, ma di più ti avvince con una richiesta di comprensione. Se leggi il metatesto e godi della scelta fotografica finale (non lo stesso Biden di altri spot), se comprendi il lancio ironico, allora lo spot sta facendo il suo lavoro e ti sta dicendo che TU fai parte di NOI, di coloro che rispondono agli spot violenti e aggressivi con un po’ di sana ironia. 

E’ una presa di posizione molte fine che si basa sulla comprensione di un’arte vieppiù trascurata, l’ironia. 

Alcuni potrebbero obiettare infatti (e lo hanno fatto) che proprio data la sua altezzosità lo spot allontani coloro che non comprendono l’ironia e avvertano lo spot solo come mero pavoneggiamento. 

Per lo stesso motivo quest’altro video uscito a 3 giorni dalle elezioni ha subito molte critiche:

Il video dichiara apertamente “siamo noi i più fighi”, con quell’aria di superiorità che solo un ex presidente da doppio mandato laureato sia alla Columbia University che alla Harvard Law School può avere mentre insacca con un ciuffo un tiro da tre in sospensione. 

Tralasciando in questi spazi la questione dell’efficacia dei due spot di cui sopra, possiamo tornare alla questione iniziale della narrazione. I Love Brand oggi non comunicano soltanto i propri prodotti, ma bensì creano un universo di riferimento all’interno del quale tutti noi possiamo inserire le nostre biografie. 

I love brand creano universi di riferimento 

Non compriamo un determinato prodotto (solo) perché ci piace, perché è conveniente o perché ne abbiamo bisogno. Lo compriamo per identificarci davanti agli altri come persone di “quel tipo”.  Io sono una persona che compra Patagonia perché mi riconosco nei suoi valori e voglio che la gente lo sappia, vedendomi in giro con una loro giacca. 

Ecco perché moltissimi brand spendono budget e effort per produrre video che creino narrazioni, aumentano l’allure del brand. Ovviamente le caratteristiche di ogni brand sono diverse. 

Vediamo alcuni esempi:

Piccolo ennesimo capolavoro di BK che ci racconta il suo servizio di delivery mostrandoci il peggio del peggio che si può trovare di notte nei suoi ristoranti.  Se anche tu hai vissuto una notte alcolica finita in un fastfood per riequilibrare i sali persi, probabilmente ti riconosci in questa narrazione.  

Se poi, capti anche la zublime citazione musicale che richiama l’Intro di “Chef Table” pluripremiata serie documentaristica di Netflix che racconta le storie dei migliori Chef del globo, allora, come spiegato sopra, sei ancora più avvinto, ti riconosci nella narrazione, ridi della battuta, ridi insieme al brand.

Diciamo che ti dai di gomito, come due amici che se la intendono dopo aver fatto una battuta molto ben riuscita. Il Brand ammicca, e tu rispondi. 

High Five Breaking Bad GIF - Find & Share on GIPHY

Altro giro:

Davanti a Droga5 tutti noi mortali ci inchiniamo. Sempre Hamburger, stavolta confezionati, ma ancora la creazione di una narrazione che risponde a canoni simili come l’esorcizzazione degli stereotipi, la ribellione, il citazionismo spinto. 

Non dovete sentirvi intimoriti dalla qualità di questi video, nessuno si aspetta che produciate o immaginiate un video come Droga5, sennò sareste Droga5 e io vi adorerei. 

I video funzionano se creano un legame

Quello che invece questi esempi devono aiutarci a capire è l’importanza della narrazione. 

Tutti noi come Brand abbiamo dei valori che determinano il nostro universo di riferimento, il vero goal è riuscire a definirli in una video campagna che avvinca il nostro potenziale pubblico e lo spinga a sceglierci in quanto si riconosce in noi.

Dice

Facile

Eh no

Però profittevole

Di certo

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