Pubblicità giuste in luoghi sbagliati
Il 17 Agosto di ritorno dalle ferie guidavo col broncio sulla dorsale appenninica che separa Bologna da Firenze. E’ il pezzo finale di moltissime nostre produzioni video in esterna, e ormai lo faccio con il pilota automatico. Avevo scelto una partenza intelligente, il lunedì mattina, così da evitare gli altri millemila che come me tornavano mesti nel girone dantesco dei dannati meglio conosciuto come Firenze d’Agosto. Bella mossa, no code, ma tanti camion.
Non so se succede anche voi ma io provo una potente fascinazione rispetto alle scritte che si possono leggere sulle fiancate dei camion.
Non parlo delle sempre verdi osanne ai Santi (Padre Pio su tutti) o delle scritte a neon con i nomi dei guidatori, parlo delle pubblicità.
Il camion dopotutto offre un bel 6×3 scorrazzabile in giro per l’Italia, senza spese di affissione, perché non sfruttarlo?
Eh infatti c’è chi lo fa molto bene come loro
E chi invece lo fa malissimo come loro.
Preciso che la foto è stata scattata, in sicurezza, da mia figlia di 3 anni e mezzo che ha dovuto interrompere la sua app di disegno di elefanti sotto gli urli del babbo che la intimava di riprendere “quel capolavoro”.
Perché?
Ok lo spazio a disposizione, ok fa il giro dell’Italia, ma perché pensi che una pubblicità della tua pizzeria di Frettamaggiore (Napoli) con tanto di numero di telefono, possa interessarmi mentre sfreccio in macchina sulla dorsale appenninica fiorentina.
Ok, mi hai fatto venire voglia di pizza, ma non così’ tanta voglia da guidare altre 5 ore.
Questa amena storiella mi serviva per introdurvi una regola basilare (oggi più di ieri) della produzione video che chiameremo: La regola del Dove e del Come.
DOVE E COME VENGONO VISTI I VOSTRI VIDEO?
Quando pensate ad un video dovete sempre porvi la domanda sulla tipologia di output sul quale volete far vedere la vostra creazione:
- Il video corporate vi serve per una fiera?
- Al vostro Stand lo schermo avrà l’audio?
- Userete il video sul sito?
- E il video si potrà o meno mettere a schermo intero?
- Aspetta, farete una campagna social! Oooh bravi! Sì ma su che social?
- Il video sarà verticale, orizzontale, 1:1?
- Ah no fermi andrà sugli schermi della vostra catena di negozi! Figo. Scusa, ma in verticale o in orizzontale? Con o senza audio?
E possiamo andare avanti per ore.
Potrebbe sembrare una questione squisitamente (e noiosamente) tecnica, ma non lo è. L’output influenza il contenuto limitando ed a volte espandendo il recinto creativo entro il quale è ideato.
Pensare una campagna video in orizzontale o in verticale, cambierà moltissimo (ca va sans dire) la tipologia di fotografia che utilizzerete.
Per fare un esempio ecco cosa ha prodotto ultimamente nei ritagli di tempo Damien Chazelle per Apple
E non è solo una questione di fotografia o di inquadrature, pensare una campagna in verticale, diciamo per le instagram stories, stimola scelte artistiche e di fruizione diverse da una campagna in orizzontale.
Qui c’è un bell’esempio di una nostra produzione video per una campagna Instagram ideata dall’amico Matteo Pogliani di Open Box
E per l’audio? Altra mega questione! I video fieristici spesso devono essere pensati per una fruizione mordi e fuggi, in piedi, mentre l’utente cammina e hanno l’obiettivo preciso di acchiappare lo sguardo, di fermare il tuo incedere, di accompagnarti dentro lo stand.
Poi se sei il primo della classe il tuo funnel continuerà con un secondo schermo e un secondo video, stavolta con audio, pensato per essere visto e ascoltato, che racconta più in deep la tua azienda.
Vedete come per ogni video produzione sia importante figurarsi il luogo e il device precisi con cui verrà fruita.
Inserite quindi questo passaggio nella prima fase di Brief, chiudete tutti gli occhi e fate un salto nel futuro, a produzione video ultimata, figuratevi la vostra fruizione, nel preciso (probabile) momento, con quel device, in quella situazione.
Ok, funziona? Bene allora possiamo andare avanti.
ps: ho controllato, la pizzeria di Frettamaggiore ha un profilo FB super curato e tanti video fatti bene a supporto della comunicazione e dopotutto io qui ne sto parlando da 3 pagine, quindi, alla fine, mica tanto sbagliata quella pubblicità sull’A1