La comunicazione video con e su Zoom
Agli inizi del 2020 se parlavi di comunicazione video su Zoom o addirittura di produzione video su Zoom non molti ti avrebbero capito, io no almeno.
Ti avrebbe chiesto, che cosa è Zoom?
Quindi meglio partire da qui, da wikipedia come sempre.
CHE COSA E’ ZOOM?
Zoom (ufficialmente Zoom Video Communications) è una società di servizi di teleconferenza nata nel 2011 con sede a San Jose in California.
Zoom fornisce servizi di conferenza remota che combina videoconferenza, riunioni online, chat e collaborazione mobile.
In pratica fa quello che fanno molte altre app come:
- Skype
- Google Meet
- Teams
- Whereby
Zoom (assieme alle sopraelencate) è rimasta confinata principalmente nel piano astrale delle tanto care riunioni lavorative da fare in formato virtuale solo e soltanto se non si poteva fare un bel meeting in sala riunioni appunto.
COVID 19 E LOCKDOWN
Le cose agli inizi del 2020 sono cambiate, causa Covid e Lockdown, e le videocall hanno dilagato nel contesto lavorativo fino ad esondare in quello sociale.
Zoom da app conosciuta da pochi è diventata una delle più usate, l’abbiamo scaricata tutti, per farci qualsiasi cosa.
Per i patiti di dati e classifiche, Zoom è stata la seconda app più installata nel 2020, battuta solo da Tik Tok, parliamo di quasi 100 milioni di installazioni
Il ranking aggiornato a luglio 2020 lo trovate qui
Ecco un breve elenco di cosa abbiamo fatto con Zoom:
- brief aziendali e riunioni (forse anche troppe no?)
- webinar
- aperitivi virtuali con gli amici
- visioni di film e serie in gruppo
- altri webinar (purtroppo)
- corsi di yoga
- corsi di meditazione
- corsi per riprendersi dal burnout da webinar
- corsi di fitness “tranquillo anche se mangi skifezze non è vero che stai ingrassando”
- corsi per fare il pane, la pizza, le arancine
- corsi su come fare i tortelli di patate mugellani secondo la ricetta della mitica Laura (questo l’ho seguito io 🙂
- si, tutti i corsi sono webinar
Il lock down non ha fermato la nostra voglia di comunicare, anzi l’ha aumentata e se fare produzioni videro date le restrizioni poste dal lock down diventava difficile, il web si riempiva di user generated video molti dei quali realizzati realizzati con un bello screencast (registrazione schermo) di una videocall.
LA COMUNICAZIONE VIDEO DEI BRAND AI TEMPI DELLE VIDEO CALL
I brand, o meglio le loro agenzia, hanno capito che anche in questa situazione nuova c’erano tante storie da raccontare (sto parlandoo di storie che vanno al di là di “eroi” e “ripartiremo”) parlo di storie di marca e di prodotto.
Heineken è stata una di quelle che ci ha giocato meglio sopra, parlando, semplicemente e ironicamente di “connections”.
Smartphone che cadono perchè non sappiamo dove e come appoggiarli, la wifi che ci abbandona, l’amico/collega che parla e parla e parla ma ha dimenticato il microfono spento, gente che non sa se tenere il proprio device in verticale o orizzontale mostrando deliziose contorsioni e agguati degli animali domestici.
“That’s life” la cover della canzone di Frank Sinatra scelta come colonna sonora non potrebbe essere più azzeccata, dopo tutto “That’s life, that’s what all the people say”, questa è la vita e questo è quello che dice la gente.
Lo spot non mostra chiaramente una app per videocall, rimane ovviamente generico eppure a me, e penso di non essere il solo, ha fatto pensare tanto alle mie chiacchierate su Zoom.
MA PERCHE’ PROPRIO ZOOM?
Per 6 semplici motivi:
- è gratis
- ha il filtro bellezza incorporato
- la qualità del video è migliore (o almeno così sembra)
- si possono registrare le call
- si possono condividere video
- ha gli sfondi che puoi cambiare
Tra questi motivi, 2 emergono con forza su tutti:
- registrare crea un grandissimo (anche se a volte apparente) beneficio, la videocall diventa qualcosa che rimane, un documento
- cambiare lo sfondo rende tutto più personalizzabile, ti permette di nascondere casa e aumenta la “gamification” a mille.
Concentriamoci infatti sul punto 2, gli sfondi.
Questa semplice possibilità di customizzazione dei background ha creato teatrini virtuali surreali con conversazioni tra gente che parla dallo spazio siderale a quelli che si godono (virtualmente) le spiagge caraibiche.
Tutto questo è entrato così dentro le nostre vite che qualcuno ha pensato bene di scherzarci sopra con uno spot, lo ha fatto Coors Light, si di nuovo una birra ma tutti abbiamo bevuto di più durante lockdown e tutti abbiamo festeggiato la fine del lockdown bevendoci sopra. Cheers!
“Oh, What a Beautiful Mornin'” è canzone che proviene dal musical di Broadway Oklahoma e il video ha infatti lo stile del musical, ma oltre a pubblicizzare la birra promuove un divertente concorso a premi.
Coors infatti dal 1 settembre 2020 per un mese selezionerà 5 utenti che invieranno una loro foto da zoom con il loro sfondo dei sogni, e gli regalerà un viaggio proprio lì.
Nicco ha usato per tutto il lockdown la solita spiaggia indonesiana, ovunque sia spero partecipi e vinca perché di quella bellissima spiaggia non se ne può più 🙂
ZOOM E’ SEMPRE CON NOI
Ricapitoliamo quanto visto e detto finora:
- le videocall sono diventate parte integrante della nostra vita negli ultimi mesi
- Zoom è la più usata
- il mini universo di Zoom è diventato parte integrante della nostra quotidianità
- su zoom continuiamo (e continueremo) a parlare di tutto
Adesso posso finalmente mostrarvi il video che ha fatto nascere questo articolo e una riflessione sull’importanza di Zoom nel mondo della comunicazione di Brand.
E’ un video che non solo parla di video call, non solo parla di Zoom, ma è fatto proprio con la registrazione di una call su Zoom.
Qui non si parla di Birra e i protagonisti sono Danny De Vito e Michael Douglas
Lo spot è per Goals of Care Coalition New Jersey e parla di dell’importanza del POLST (Practitioner Orders for Life Sustaining Treatment) ovvero i trattamenti sanitari che si desidera ricevere per essere “mantenuti in vita”, ovvero i nostri desideri per il fine vita.
Si tratta di un modulo che compili con i tuoi cari per mettere in dettaglio le tue volontà sui trattamenti di assistenza di fine vita, in caso tu fossi troppo malato per poter parlare ed esprimerli.
Non un argomento leggero dobbiamo ammetterlo.
Eppure…
Il periodo che stiamo vivendo ci ha fatto sicuramente capire che:
- la morte non è una totale estranea
- la vita nelle sue piccole cose, che in parte per brevi o lunghi periodi abbiamo perso, è importante
- abbiamo più voglia di parlare di prima
- le app di video call (Zoom su tutte) fanno ormai parte della nostra vita di oggi e forse anche di domani
- l’ironia è sempre una vincente
- gli attori bravi sono davvero bravi a volte
Uno spot del genere solo un anno fa era inimmaginabile, non per Danny o Michael che avrebbero potuto farlo stando seduti vicini su uno sgabello in uno studio da talk show televisivo, ma per la cornice.
Zoom ha cambiato la comunicazione video, per i singoli e per i brand.
Il suo mondo, fatto di primi piani di facce viste con le lenti leggermente grandangolari dei nostri dispositivi, dai pc agli smartphone, di audio che non c’è e di sfondi che cambiano è diventato un nuovo linguaggio che possiamo inserire in quella categoria già esistente di user generated video che ci fa sembrare tutto più vero e autentico.
Dopotutto quella tra Danny e Michael è solo una chiacchierata su Zoom tra due cari amici un po’ avanti con gli anni no?
Oppure è una pubblicità?
Oppure sono entrambe?
E voi, che ne pensate?
Fatemelo sapere.