I Video Di Natale sono intercambiabili
Le produzioni video a Natale si buttano a pesce sui buoni sentimenti.
E fanno bene.
Produrre Video Di Natale tutti uguali
Non è un adagio dire che a Natale ci sentiamo tutti più buoni e questo è sicuramente il momento giusto per far vibrare alla stessa frequenza i valori del nostro Brand e i sentiment dei nostri Utenti.
Questo però comporta un grande ingorgo per quanto riguarda le tematiche.
E’ un discorso ampio e si potrebbe fare per molti video commercial che puntano sui buoni sentimenti come gancio per smuovere il nostro interesse. Per Natale però questo problema è molto più evidente.
Parliamo di qualche esempio:
Dopo aver guardato questo puffolosissimo video commercial di Natale fatevi una domanda: se a conclusione del video aveste visto comparire un brand diverso da quello del gruppo bancario Erste, vi sareste shokkati? Cioè, il video davvero vi ha condotto per mano attraverso un viaggio che esprime sentimenti riconducibili proprio al quel brand?
Secondo me no.
Se alla fine del video aveste visto comparire il Brand di Amazon, per esempio, poteva anche essere supersimpatica come scelta, visto l’oggetto dell’Epifania che risolve il racconto.
Tutto questo per dire che oggi giochiamo tutti così tanto con i sentimenti MACRO che finiamo inevitabilmente per creare splendide narrazioni emozionali che vivono però di vita propria.
Se pensiamo che uno degli obiettivi del video sia solo quello di generare condivisioni allora possiamo dire che il risultato atteso per questo di Erste sarà pienamente raggiunto. Se pensiamo invece che una video produzione abbia la possibilità e quindi il dovere di raccontare non solo una bella storia, ma una bella storia che si allacci stretta con i veri valori espressi dal brand, allora secondo me siamo lontani.
Ecco un altro esempio sentimentalone che però secondo me è molto più centrato sul tema di cui discorriamo:
Anche in questo caso la Storia segue canoni narrativi perfetti per stimolare reazioni emotive da parte degli utenti.
Io per esempio su questo piango le cascate vere.
Questo però a differenza di quello di Erste ha una sua coerenza comunicativa. La storia è creativamente indirizzata alla comunicazione di una precisa mission aziendale, sintetizzata nel tool che il Brand presenta. Il video mi dice qualcosa di più della mano che lo ha voluto. Mi racconta soprattutto un PERCHE’ dell’azienda, diminuendo la distanza che separa brand e utente.
Per fare amicizia bisogna conoscersi meglio. Parlare di quelli che sono i miei valori è un buon motivo di chiacchera.
C’è poi un’altra considerazione da fare. E’ assai rischioso mixare buoni sentimenti, distanti dall’ambiente creativo di riferimento, per esempio la crescita personale e la determinazione, con elementi dichiaratamente natalizi. Sto parlando del nuovo commercial natalizio della Audi.
Può essere che questo video non mi colpisca perchè è diretto ad un target completamente diverso per età e per interessi (non distinguo una Panda da una Bugatti), ma quello che credo stoni di più sia il voler creare un racconto che unisca insieme troppi PERCHE’.
Creativamente l’idea di sporcare la narrazione classica di Santa con un mood alla Rocky è pure simpatica, ma la promessa non viene mantenuta nel finale quando il premio per cotanto impegno è….una macchina rossa fiammante. Non so, a me fa tanto racconto “dietrolequinte” di una crisi di mezza età, che mi fa sì ridere. Ma di lui, non con lui e questo è un problema.
Quindi per arrivare ad una conclusione: è Natale, facciamo tanti video, ma facciamoli bene! Santa da solo non può garantire il risultato. Purtroppo.