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Perché diavolo volete fare un video?

Questa è un po’ la domanda delle domande che dovreste porvi sempre.

Che siate il Direttore Marketing di un’agenzia, il titolare di un’azienda o il filmaker che poi quel video lo andrà a realizzare, tutti dovreste farvi la stessa domanda: perché?

Vi vedo mentre snocciolate cifre, tempi di permanenza, percentuali immaginifiche, tutte accompagnate dalla frase del momento:  “nel duemilaventi(X) più del (cifra maggiore di 90) % delle pubblicità online saranno video”. 

Frase che ha soppiantato ormai la ben più celebre “questo è l’anno dei video”. 

Tutto vero tutto bello, MA quello che a voi davvero interessa non è il video in sé, bensì quello che quel video può portarvi. Ecco perché dovreste prima chiarire bene le idee su quello che è il vostro obiettivo di marketing.

Ogni video deve avere un obiettivo di marketing

 questo obiettivo deve essere ben chiaro PRIMA della stesura di uno script creativo. 

Elenchiamo alcuni dei vostri possibili obiettivi (ce ne sono molti altri, ma da qualcosa dobbiamo partire):

  • stimolare una determinata CTA
  • fare brand awareness
  • comunicare chi siete attraverso i vostri dipendenti (employer branding)
  • raccogliere soldi da donazioni (crowdfunding)

Per i primi due obiettivi vi propongo una reference storica che ci aiuta a comprendere come sia cosa buona e giusta cercare sempre di legare allo stimolo di una precisa CTA una spruzzatina di strategia di awareness.

Anche perché l’awareness rende, tantissimo, ma ci vuole tempo. 

Il “vendo e basta”, quando funziona, ha ritorni immediati, ma non costruite nulla. 

Dicevamo una reference storica, ecco qui, per tutti gli amanti di Madman il primo vero commercial di brand awareness della CocaCola.

Con questo video commercial CocaCola spingeva gli utenti del tempo ad una chiara CTA, ovvero comprate il mio prodotto e bevetelo, ma lo faceva inculcando nelle menti degli spettatori anche un concetto nuovo legato al suo prodotto, quello della convivialità, del piacere di stappare una bibita per stare insieme tra amici. 

Bill Backer l’autore del commercial spiega così la sua intuizione:

“L’idea di base era: guardare la Coca non per quello che era stata pensata – una bevanda rinfrescante – ma come a un piccolo elemento comune a tutte le persone, una formula che piace a tutti per aiutarsi a farsi compagnia per qualche minuto”

Quindi CTA + Brand Awareness, un gran bel lavoro. Uno degli spot più iconici della storia, quindi prendiamolo come reference, ma a testa bassa e con tanta umiltè.

Comunicare attraverso i vostri dipendenti (employer branding)

L’employer branding si può fare in tantissimi modi, VolksWagen lo fa con un video in storytelling. La fotografia è di altissima qualità e questo aiuta l’utente a connettere la qualità del video con quella del brand.

Chi scrive non vi dirà mai che i video DEVONO essere belli per funzionare. Non è così, numeri alla mano. Ci sono però alcuni format che esigono una cura produttiva, un livello estetico, una mano registica, un gusto, alti. Sono format che comunicano qualcosa di molto profondo del Brand e questi video hanno il compito di connettere le storie che raccontano con i valori, le caratteristiche, la storia dell’azienda che li promuove. Per questo devono essere belli, per questo Volkswagen fa un bel lavoro.

Fare Crowdfunding con i video 

Unicoop Firenze da sempre stimola e promuove progetti di raccolta fondi partecipati su svariati temi sociali. In questo anno di paure e pandemie ha deciso di aiutare la ricerca, una Ricerca con la R maiuscola che opera in quel di Siena sotto la guida del Professor. Rappuoli, nome guida a livello europeo per il settore di ricerca sugli anticorpi monoclonali. 

Prima della partenza del Crowdfunding sul portale di Eppela, Unicoop ci ha chiesto di creare un racconto che potesse mostrare agli utenti i valori che stanno alla base della loro azione. 

Abbiamo così prodotto vari video storytelling, destreggiandoci in una produzione in tempi di covid mai banale. Quello che vi mostro è il format video più lungo, quello più completo, che racconta in profondità ad un utente già interessato i valori che spingono i ricercatori del team di Rappuoli attraverso la loro ricerca di anticorpi monoclonali. 

Quella del video storytelling è una tecnica potente che va saputa maneggiare. Le interviste vanno accompagnate tenendo ben presente che lo scopo finale è quello di aiutare l’intervistato a dire al meglio un concetto che è suo e solo suo, originale. 

Questo tipo di format non funziona se chi parla ripete formule precotte scritte da altri. Gli intervistati devono sentire davvero quello che dicono. Solo così si trasmette il sentimento, solo così il video compie il suo scopo.

Lo scopo finale del video è il primo tema che dovete affrontare quando vi mettete ad immaginare una produzione. Pensate al vostro target, visualizzatelo mentre guarda il video e poi rispondete alla domanda finale: cosa volete che provi dopo averlo visto?

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